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Il libro rivisita, muovendo da interrogativi cruciali (L'uomo è un animale razionale? Dio è morto? La filosofia ha ancora un senso? Fine della storia? Fine della politica?), alcune nozioni chiave del pensiero occidentale, alla luce della filosofia interculturale e di alcune tradizioni di pensiero asiatiche, soprattutto quella hindu, ispirandosi in particolare all'opera di Raimon Panikkar. Esso propone poi un confronto fra l'orizzonte che il pensiero del filosofo catalano ha aperto e temi decisivi della psicologia analitica junghiana. Scopo del libro è offrire un contributo, in questo tempo caratterizzato dalla globalizzazione e quindi da un'accelerazione fortissima dei rapporti fra i popoli e degli scambi fra culture e religioni diverse (sempre accaduti nella storia), alla costruzione di un nuovo umanesimo dialogico, che possa superare definitivamente non solo ogni arroganza eurocentrica ma l'idea stessa che esistano culture assolutamente superiori ad altre e che la nostra attuale debba essere condivisa da tutti i popoli del pianeta. Tesi portante del libro è però che oggi solo l'acume critico tipico della nostra tradizione filosofica, che, già all'opera nell'antica Grecia, dall'Umanesimo all'Illuminismo ha conosciuto i suoi sviluppi più importanti, può porre le premesse di un autentico umanesimo interculturale.